Casa, mutui più salati. Rincari fino all’11%.

«Chi solo un paio di anni fa ha acceso mutui con spread dell’1- 1,5% se li tenga stretti e non ceda di fronte alle richieste delle banche di rinegoziarli».

Lo afferma Carlo Biasior del Centro tutela consumatori. «I consumatori infatti ci segnalano come alcune banche, con argomenti discutibili, tentino di convincere i mutuatari a rinegoziazioni svantaggiose».

Ci sono Casse rurali che introducono unilateralmente «tassi pavimento». E altri istituti «fanno orecchie da mercante sul divieto di mettere come condizione del mutuo l’apertura di un conto corrente o la stipula di una polizza assicurativa».


Erogazioni giù del 51%. 

Margini dal 3 al 5% per banche, Rurali, Poste che chiedono più garanzie.

I tassi fissi sfiorano il 7%.

Il tasso di interesse che le banche applicano ai prestiti tra loro è sceso ai minimi storici. L’Euribor a un mese è allo 0,11%, a tre mesi sale allo 0,19%, a sei mesi allo 0,36%, appena una frazione del valore di un anno fa, che andava dall’1,20 all’1,71%. Ma in questo anno i tassi sui mutui per la casa legati a questi parametri europei non solo non sono scesi ma sono invece cresciuti, in qualche caso di oltre il 10%. Il motivo è che le banche hanno alzato in misura massiccia gli spread, cioè i loro margini sui tassi, portandoli anche a quattro-cinque punti percentuali. Così ottenere un credito per l’abitazione sta tornando ad essere un lusso perfino in Trentino.
La denuncia è del Centro tutela consumatori, che ha reso noto ieri la rilevazione sul costo dei mutui a novembre. Il Centro parte da un dato della Banca d’Italia che abbiamo già avuto modo di citare: nel terzo trimestre dell’anno le erogazioni di nuovi mutui sono precipitate del 51,65% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pesa, secondo il Crtcu, il rincaro delle rate e la richiesta di più garanzie. Rispetto all’ultima rilevazione di giugno, il Centro registra ancora aumenti di spread per alcuni istituti dello 0,20- 0,30%. Ma rispetto all’indagine del novembre 2011 gli aumenti sono molto maggiori.
Considerando un mutuo di 100 mila euro per 20 anni, nel caso dell’offerta Btb a tasso fisso si passa dal 4,90 al 6,20%, con un incremento delle rate
dell’11,2%. Nel variabile l’aumento è contenuto nello 0,9%, con lo spread passato dall’1,80 al 3%. Il tasso fisso proposto da Unicredit passa dal 5,87 al 6,74%, con un aggravio nei pagamenti del 7,2%. Il mutuo a tasso variabile costa l’1,7% in più, con lo spread al 4,50 dal 3% di un anno fa.
Aumentano anche i tassi di Poste Italiane: da 5,23 al 5,99% il fisso (+6,4%) e dal 3,41 al 3,94% il variabile (+4,8%). Le Rurali non hanno risposto alle richieste di dati del Centro consumatori, ma se si verifica sul sito il mutuo casa della Cassa Rurale Adamello Brenta, presente nella precedente rilevazione, si osserva un raddoppio del tasso, da quasi 3 al 6%, con uno spread di cinque punti.
In calo invece i costi di alcune delle proposte delle banche altoatesine Spar- kasse e Volksbank, con il variabile di quest’ultima al 2,80%, migliore offerta tra quelle esaminate. Più convenienti di un anno fa, anche se sempre elevati (tra il 4,35 e il 6,24%), i tassi di Banca Sella, ex Bovio Calderari.
 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
27 novembre 2012 caro mutui , mutui

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