Cessione Fiorito, l’ombra della camorra.

Un complicato incastro di scatole cinesi: i capofila dell’operazione di acquisto della ditta roveretana sono accusati di acquistare e svuotare ditte in crisi.


La Fiorito costruzioni stava per passare di mano. Il rogito era stato firmato ma, a tutela dell’azienda e dei creditori, il contratto stipulato con la Garda imprese - la società di nuova costituzione controllata dagli azionisti del gruppo Pastore - prevedeva una serie di garanzie. Entro una settimana gli acquirenti avrebbero dovuto presentare fideiussioni pesanti.Venute a mancare quelle, la Fiorito si è potuta sfilare dall’affare.


La Fiorito costruzioni ha rischiato grosso. Perché a dare una scorsa al lavoro della procura di Udine, l’affare saltato con il gruppo Pastore, che si è sfilato dall’acquisto della società di Villa, rischiava di essere una polpetta avvelenata. Certo l’indagine è all’inizio, ma il dubbio è che la Fiorito abbia rischiato di finire in mano a gente che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe specializzata nell’acquisto e svuotamento di aziende in difficoltà e nell’ipotesi peggiore sia in odore di camorra. L’allarme, come detto, è arrivato da Udine. E parla di una vicenda decisamente intricata.
Il 19 settembre scorso dal tribunale friulano è partita l’ordinanza di custodia cautelare per due imprenditori, Agostino Sistro, 33 anni e il padre, il cinquantottenne Paolo, arrestato mentre si trovava a Riva del Garda, dove possiede un appartamento. E da dove, soprattutto, poteva dare un’occhiata ai propri investimenti in terra trentina. I due sono accusati di bancarotta fraudolenta, per il crack della Commerciale Friuli srl, ma non solo. Secondo gli inquirenti - e a ribadire gli indizi di colpevolezza, a inizio ottobre, è stato il Tribunale del Riesame - i due sarebbero coinvolti in una serie di operazioni poco chiare. Secondo l’accusa da anni i due si sarebbero specializzati nell’acquisto di aziende in difficoltà, a solo scopo di svuotarle di guadagni e capitali: gli incassi delle ditte acquisite, cioè, sarebbero stati regolarmente deviati a favore di altre società riconducibili ai due indagati. Questo almeno riportano, citando fonti giudiziarie e investigative, i quotidiani friulani, che alla vicenda hanno dato ampio risalto. E l’hanno fatto perché ad aggravare l’inchiesta ci sarebbero forti dubbi di collegamento con la camorra, e in particolare con il clan dei casalesi. Dubbi che, per altro, avevano spinto l’Ance a fare qualche verifica, in vista dell’«affare» Fiorito.
Ma cosa c’entra la Fiorito costruzioni con un crack in terra friulana?
C’entra perché, a leggere i quotidiani friulani, secondo gli inquirenti la Fiorito costruzioni sarebbe un’azienda controllata totalmente da società che fanno riferimento ai Sistro. Ovvio, non si parla dell’attuale compagine sociale. Si parla invece dell’accordo appunto con il gruppo Pastore, saltato sul filo di lana - il rogito era già stato firmato il 17 settembre scorso - per il venir meno delle garanzie da parte degli acquirenti. È tra questo gruppo, i Sistro e una serie di amministratori legati a società a loro volta vicine ai Sistro, che il collegamento sembra piuttosto evidente. Tutto comincia con il gruppo Pastore, appunto: fino a fine 2011, una società senza scossoni. Poi, improvviso, il cambiamento nella compagine sociale: subentrano, come azionisti, accanto a Leonardo Corcione, anche Loredana Pascarella e Simone Ciardi. E sarà quest’ultimo a diventare amministratore unico anche della Euronorm, società roveretana che produce serramenti, acquisita anni fa dal gruppo Pastore, appunto. Ed è sempre Ciardi l’amministratore della Gardaimprese, la società di nuova costituzione, fondata a Villa Lagarina il 28 agosto scorso, che avrebbe materialmente acquistato la Fiorito: soci della nuova realtà sono due, lo stesso Ciardi, e la Smarfin, società di Ciardi e di Pascarella. Ed è appunto Loredana Pascarella a sembrare legata ai Sistro: risulta essere stata amministratrice sia della Commerciale Friuli (società da cui, come detto, è partita l’inchiesta che ha portato agli arresti dei Sistro), sia di altre realtà - la Sistro Immobiliare di San Giorgio di Nogaro, poi diventata Sesto srl, la Fm Immobiliare srl di Bucine, controllata dalla Sesto srl - riferibili ai Sistro. Dall’11 settembre, infine, quindi in piene trattative per la Fiorito, socio della Pastore è diventato Alfio Elmetti, già socio della Sesto e amministratore unico della Fm Immobiliare.
Insomma, pur nel gioco di scatole cinesi di società di società, e pur consapevoli che l’inchiesta è solo all’inizio, ce n’è abbastanza per tirare un sospiro di sollievo: non sempre un affare saltato è una brutta notizia.
 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte l'ADIGE - QUOTIDIANO
13 ottobre 2012 curiosità , nuove realizzazioni , rovereto

Commenta

Ti piace questo articolo?
Fallo sapere ai tuoi amici!