Provincia di Trento: aumenti record per luce e gas che volano a +9% negli ultimi 8 mesi

Continuano le belle notizie sul fronte dei rincari... le bollette di luce e gas tornano a salire dopo i recenti aumenti di gennaio 2012.

A far sorridere (o piangere) sono soprattutto gli strani meccanismi che si innescano nel mondo commerciale dell'energia. Parlando dei recenti aumenti, l'Autorità per l'Energia fa riferimento anche al prezzo del petrolio ed al suo attuale andamento al ribasso. Il prezzo del greggio scende ma i prezzi di energia e gas salgano, come mai?

E le associazioni a tutela dei consumatori come la pensano? Risponde il Sig. Paolo Cunego del Comitato difesa consumatori:

Il motivo sembra semplice, le compagnie si permettono di giocare sulla pelle dei consumatori ed a rimetterci siamo sempre noi. Per noi trentini poi questi aumenti non sono proprio accettabili: Trenta S.P.A. è una società a maggioranza del Comune e che di conseguenza dovrebbe mirare al pareggio di bilancio, senza fare utili, e soprattutto riducendo gli stipendi dei manager». Bisognerebbe essere in grado di mandare un segnale forte, passando tutti ad un’altra società, visto che nemmeno avere tante centrali elettriche ci agevola rispetto al resto d’Italia.


Dopo gli aumenti di gennaio, nuovo balzo all’insu delle bollette: da ieri gas ed elettricità costano di più. Secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’energia, per le famiglie e i piccoli consumatori serviti in tutela, i prezzi dell’elettricità salgono dello 0,2%, mentre per il gas l’aumento è più deciso del 2,6%.

Per l’energia elettrica, dunque, la spesa del consumatore tipo servito in maggior tutela rimane di fatto stabile (1 euro in più su base annua), se 157 euro tra il 17 dicembre 2011 e il 1° luglio 2012 (+9% circa). Per le tariffe elettriche i costi annui stimati, per una famiglia tipo (1.420 chilowattora in fascia F1, 860 in F2, e 420 in F3 consumati l’anno e 3 kw di potenza impegnata) salgono da 445,23 euro (a dicembre 2011) a 516,46 euro (il primo luglio), con un aumento di 71 euro su base annua (+16%). Il balzo all’insu del gas comporta, invece, per la stessa famiglia tipo (1.400 metri cubi di metano consumati in un anno) un aggravio di 85 euro, con una spesa annua che passa da 1.159,43 euro a 1.245,31 euro (+7,3%).

Alla faccia delle stime al ribasso dell’Autorità per l’energia. «Come al solito sono medie fatte a tavolino che non risultano mai convincenti - osserva Salvatore Conte, presidente di Adiconsum Trentino -. L’unica realtà è che le tariffe continuano ad aumentare e che alla fine dell’anno le famiglie si ritrovano a essere sempre più appesantite. In questo periodo di crisi tanti non riescono nemmeno a pagare le bollette, eppure assistiamo a continui aumenti spesso non giustificati dall’aumento delle materie prime».

La stessa Autorità per l’energia in una nota fa riferimento a «un quadro ribassista dei prezzi degli idrocarburi, accompagnato da una riduzione della domanda elettrica, confermato nelle aspettative per il secondo semestre dell’anno». «Nonostante lo sfavorevole andamento dell’euro, la diminuzione del petrolio ha comportato una riduzione dello 0,1% della componente materia prima per la famiglia tipo.

Tale riduzione è tuttavia controbilanciata dalle necessità di copertura tariffaria di alcuni oneri generali di sistema... » «Come associazioni dei consumatori siamo assolutamente contrari a questi discorsi - continua Conte – perché non c’è mai chiarezza nell’interpretazione delle bollette: i loro calcoli sono dei rebus che non si riescono mai a districare».

Dopo i massimi storici di marzo (125 dollari al barile), le quotazioni del greggio hanno registrato una progressiva diminuzione attestandosi su valori inferiori ai 100 dollari e la stessa Autorità ha annunciato da luglio un calo del 5,1% dei prezzi del Gpl, con una riduzione per l’utente tipo (286 metri cubi/anno) della spesa annua pari a 62 euro. «Ma poi non c’è corrispondenza alla pompa - continua Salvatore Conte -, quando il petrolio era a 150 dollari al barile la super era a 1,50 euro e ci pareva già tanto, poi il petrolio è calato e alla pompa la benzina è schizzata a 1,80: se non è speculazione questa... Dovrebbero fare una legge che non permetta di giocare sulla pelle dei consumatori».
«Adesso vedo i ribassi alla pompa e allora mi dico che è una doppia presa per fondelli - dice Paolo Cunego, del Comitato difesa consumatori – perché se l’elettricità va di pari passo con il gasolio allora non si capiscono questi continui aumenti delle tariffe». Cunego attacca Trenta S.P.A., «una società che è a maggioranza del Comune e che di conseguenza dovrebbe mirare al pareggio di bilancio, senza fare utili, e soprattutto riducendo gli stipendi dei manager».

«Non è accettabile avere questi aumenti in Trentino - conclude Cunego - bisognerebbe essere in grado di mandare un segnale forte, passando tutti ad un’altra società, visto che nemmeno avere tante centrali elettriche ci agevola rispetto al resto d’Italia». 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
6 luglio 2012 gas metano , trenta , bollette , elettricità , curiosità

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