In tempo di crisi ci si deve accontentare ed oggi cerchiamo di farlo grazie ad una serie di dati dell'anno scorso (2011) sapientemente raggruppati dai giornalisti de l'Adige.
Come già detto qualche settimana fa, il 2011 è stato un buon anno per il settore immobiliare, sia residenziale che commerciale. L'acquisto di case "abitazione" in regione ha tenuto alla grande per 3 dei 4 trimestri registrando un leggero calo solo verso fine anno. L’incremento annuo, rispetto al 2010, è di 633 transazioni, +8%, e arriva dopo tre anni di calo: -3,5% nel 2008, -15,7% nel 2009, l’anno peggiore per il mattone, -3,7% nel 2010. Bene anche gli acquisti di uffici, negozi e capannoni che sono aumentati del 35,5% passando da 366 a 496, il dato più elevato dal 2007, quando le transazioni erano state 513.
La sorpresa di questo incrocio di dati sta nelle modalità di pagamento: si usano sempre più i propri risparmi e il denaro contante visto che si è fatto meno ricorso al credito bancario. E' infatti di circa il 4% in meno la flessione rispetto al 2010.
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Inversione di tendenza nel mercato immobiliare trentino. Nel 2011, secondo l’Istat, le compravendite immobiliari sono state 8.570, l’8% in più dell’anno precedente. Era da quattro anni che non si registravano segnali di espansione in questo comparto. Gli acquisti di abitazioni, che sono oltre ottomila, crescono del 6,5%, quelli di immobili commerciali, anche se sono meno di 500, fanno un balzo del 35%. Ma per pagare si è fatto meno ricorso al credito bancario perché nello stesso periodo i nuovi mutui stipulati sono stati 8.297, cioè il 4% in meno del 2010. In sostanza sono serviti più soldi in contante.
Ripresa in controtendenza. A livello nazionale nel quarto trimestre 2011 le compravendite di unità immobiliari sono aumentate dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Considerando l’intero 2011, i rogiti scendono dello 0,1%. Rispetto al 2006, anno che precede la fase di discesa, le compravendite sono diminuite del 26,6%. Il Trentino si presenta in controtendenza. Nel quarto trimestre dell’anno scorso sono state registrate 2.530 operazioni, il 6% in più dello stesso periodo del 2010. L’incremento annuo è di 633 transazioni, +8%, e arriva dopo tre anni di calo: -3,5% nel 2008, -15,7% nel 2009, l’anno peggiore per il mattone, -3,7% nel 2010. Rispetto al 2007, cioè a prima della crisi quando le compravendite superavano quota 10 mila, il 2011 è ancora sotto del 15%.
Il boom dei capannoni. Negli anni della crisi sono diminuite sia le compravendite per uso residenziale che quelle per uso commerciale, che però avevano visto una caduta più accentuata. Nel 2011 invece la ripresa si manifesta soprattutto nel commerciale: gli acquisti di uffici, negozi, capannoni sono aumentati del 35,5% passando da 366 a 496, il dato più elevato dal 2007, quando le transazioni erano state 513.
La crescita, tuttavia, non ha ri-guardato il quarto trimestre, dove si registra un calo, bensì i primi tre. La casa sempre in testa. La casa d’abitazione resta però l’oggetto del 93% delle operazioni concluse in Trentino e con 8.004 rogiti vede nel 2011 una crescita del 6,5%. In questo caso gli incrementi più consistenti si verificano nel terzo trimestre (+12%) e nel quarto, quando con 2.408 transazioni l’aumento rispetto allo stesso periodo 2010 è del 7,8%. Gli acquisti di case sono ancora sotto i livelli pre-crisi - nel 2007 le compravendite erano state 9.562 - ma recuperano rispetto al 2009 e al 2010 quando erano scese sotto quota ottomila.
Finanziamenti in caduta. Tutt’altro l’andamento dei finanziamenti all’acquisto di immobili. A livello nazionale, sempre secondo l’Istat, nel quarto trimestre 2011 i mutui sono crollati del 31,3%. Nell’intero 2011 la contrazione è del 14,3% e sale al 29% rispetto all’anno ante crisi 2006. Questa volta la nostra provincia non fa eccezione, anche se il calo è meno accentuato. Nel quarto trimestre dell’anno scorso i mutui concessi sono stati 2.072, il 12% in meno dell’analogo periodo 2010. Nell’intero anno i finanziamenti scendono del 4%, sono cioè 346 in meno, e risultano del 9,9% più bassi dei 9.207 concessi nel 2007.
Meglio con l’ipoteca. I mutui con costituzione di ipoteca immobiliare, tuttavia, tengono, mentre precipitano quelli senza garanzie reali. L’anno scorso i finanziamenti ipotecari sono stati 6.791, l’1,5% in più del 2010 e l’1,7% in più dei 6.678 del 2007. Il quarto trimestre, però, è stato negativo anche per questa tipologia, scesa del 9,2% a 1.656 finanziamenti. Viceversa, i mutui senza ipoteca cadono nel 2011 del 22,8% a 1.506 e risultano sotto di ben il 40% rispetto ai 2.529 del 2007. Il quarto trimestre dell’anno scorso non fa eccezione, con un calo del 21,6%.
Soldi dallo «scudo»? Ma se le banche hanno finanziato meno il mattone, da dove sono venuti i soldi degli acquisti? In parte i trentini hanno dovuto intaccare i propri risparmi. In parte può aver giocato il rientro di capitali dall’estero, il cosiddetto «scudo fiscale», la cui ultima coda è terminata nel 2010.