Sembra lontano il periodo in cui personalizzare la propria casa significava soltanto scegliere tra una tipologia di mobilio rispetto ad un’altra, o tra particolari elementi di design. Attenzione però, al giorno d’oggi per alcune modifiche è necessario richiedere permessi e seguire specifiche norme. Per sapere quali sono i lavori che non necessitano di alcun tipo di permesso si possono visualizzare all’interno delle normative del proprio comune di residenza apposite liste, spesso anche mensilmente aggiornate.
Per modificare ad esempio gli impianti del bagno o i semplici sanitari non abbiamo bisogno di nessun tipo di autorizzazione. Stessa cosa per la sostituzione di impianti elettrici obsoleti o per l’inserimento di nuovi sistemi di allarme. Ogni comune ha le sue particolari regole e sono necessarie specifiche autorizzazioni. Contrariamente a quanto si pensi ad esempio la sostituzione di sistemi di riscaldamento come caldaie non richiede alcuna richiesta di autorizzazione al comune di residenza.
A differenza di quanto si possa pensare invece intonacare facciate esterne dell’abitazione non è un operazione che necessita di specifiche richieste comunali. In questo caso se non si andrà a modificare la precedente tonalità di colore non ci sarà bisogno di compilare alcun modulo; medesima situazione per ritinteggiare buchette per le lettere o cancelli. Al contrario risulta obbligatorio richiedere permessi e autorizzazioni nel caso ad esempio di interventi di ristrutturazione tetti e coperture per l’isolamento termico.
La CILA, sigla che indica le Comunicazioni di inizio lavori asseverata, è obbligatoria anche di fronte a lavori di nuova installazione di grondaie e sistemi di scolo dell’acqua diverse da quelle preesistenti. Ottenere un permesso è necessario inoltre per la creazione di nuove aperture interne all’abitazione, per la sostituzione di montacarichi o ascensori (legge 13/1989), per costruzioni di balconi sempre nel caso di strutture con materiali o colori diversi da quelli precedenti.