Oggi segnaliamo questa interessante iniziativa promossa dal BIM del Brenta per permettere a tutti i residenti dei 42 comuni consorziati, di recuperare parte degli investimenti fatti per l'installazione di sistemi di recupero dell'acqua piovana.
L'acqua piovana è un bene gratuito e di tutti che nel 99% dei casi va sprecato. Con l'installazione di un semplice sistema è possibile raccogliere l'acqua piovana, filtrarla ed immagazzinarla in apposite cisterne alle quali si potrà accedere per tutti quegli utilizzi in cui l’acqua potabile non sarebbe necessaria.
Ad esempio: l’annaffiatura delle aree verdi ed il lavaggio delle aree pertinenziali pavimentate e non, l’alimentazione delle cassette di scarico dei wc e per usi tecnologici come il funzionamento di sistemi di climatizzazione passivi e attivi.
I comuni del BIM del Brenta hanno messo a disposizione una serie di contributi mirato al finanziamento di questo tipo di attività, che possono arrivare fino al 40% della spesa.
Per maggiori dettagli vi rimandiamo all’articolo apparso qualche settimana fa, era il 09 maggio 2012, sulle pagine de l’Adige.
Perché non favorire il recupero delle acque piovane per uso domestico? E perché non incentivare con un bando la costruzione di sistemi di risparmio idrico in tutti i comuni del BIM del Brenta? L’iniziativa promossa dal consiglio direttivo del Consorzio guidato dal presidente Sandro Beber è destinata ad avere successo, soprattutto perché è rivolta a tutti i cittadini residenti in Valsugana, Tesino, Primiero e Vanoi, Luserna, Folgaria e Lavarone.
«La nostra intenzione è quella di dare un sostanzioso contributo alla riduzione dei consumi d’acqua - spiega Sandro Beber - e con questo bando intendiamo favorire l’approntamento e la realizzazione degli impianti per il recupero dell’acqua piovana. Lo possono fare tutti i privati, residenti in uno dei 42 Comuni consorziati, per l’edificio dove risiedono anagraficamente o per l’edificio che verrà adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto o dalla fine della ristrutturazione e della costruzione dello stesso».
I contributi messi a disposizione dal BIM arrivano fino al 40% della spesa sostenuta e debitamente documentata per un importo massimo di 1.000 euro che scende a 750 euro nel caso che i lavori siano eseguiti in economia, ma fino alla copertura del 100% della spesa.
Ma cerchiamo di capire che tipo di impianti si possono realizzare. «Si tratta di sistemi di captazione, filtratura ed accumulo delle acque meteoriche con vasche di almeno 3000 litri, interrate o comunque non in vista e provenienti dalla copertura degli edifici. Si può anche recuperare - prosegue il presidente - come serbatoio la cisterna esistente del gasolio, se dismessa e opportunamente pulita».
Nel bando viene precisato che «l’impianto per il recupero dell’acqua piovana dovrà servire, in termini di collegamento tecnologico e funzionale, per l’annaffiatura delle aree verdi ed il lavaggio delle aree pertinenziali pavimentate e non, l’alimentazione delle cassette di scarico dei wc e per usi tecnologici come il funzionamento di sistemi di climatizzazione passivi e attivi. Possono essere realizzati anche degli impianti condominiali o in comproprietà. Le domande di contributo che devono essere presentate entro il 15 novembre presso gli uffici del BIM del Brenta (www.BIMbrenta.it) in Corso Ausugum, 82 a Borgo Valsugana nella parte dedicata alla modulistica ed alla domanda deve essere allegata, oltre al documento di riconoscimento, anche la copia dell’estratto mappa catastale con individuazione della posizione della unità immobiliare. I lavori, per la parte oggetto del contributo erogato dal Consorzio, dovranno essere realizzati entro il termine massimo del 31 dicembre.