In base ad una inchiesta svolta da Rete Irene nella Regione Lombardia, ma facilmente estensibile per analogia a tutta Italia, solamente il 50% dei condomini in Italia si è adeguato alle direttive impartite dal Dlgs 102/2014, il quale stabilisce che tutti i condomini d'Italia, ivi compresi quelli della Provincia Autonoma di Trento, dovranno dotare gli impianti termici centralizzati di appositi sistemi di termoregolazione e contabilizzazione entro il 1° gennaio 2017.
Motivo del ritardo, probabilmente, la data del 1 gennaio 2017 che in apparenza sembra essere lontanissima ma che, se si considera il tempo utile, è dietro l'angolo: a questa data mancano appena un centinaio di giorni utili. Per effettuare le operazioni di manutenzione sugli impianti termici condominiali, infatti, è necessario che gli stessi siano spenti. Rimane dunque, come tempo utile, solamente la fine del periodo primaverile 2016 e l'inizio del periodo autunnale 2016, visto che in estate si rischia di non poter accedere ai singoli appartamenti poiché uno o più condomini sono in ferie.
Gli interventi da eseguirsi sono di due tipi:
1. Installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione. La normativa, che punta ad un maggiore contenimento energetico e alla massimizzazione della resa termica, prevede che ogni impianto centralizzato condominiale possieda valvole termostatiche presso ogni elemento calorifero e che vengano predisposti appositi contabilizzatori di calore. Il mancato rispetto di questa normativa porterà a sanzioni comprese tra i 500€ e i 2.500€ per ogni appartamento che violi la normativa;
2. Adozione di sistema di ripartizione dei costi del riscaldamento conforme a norma UNI 10200. La normativa obbliga tutti i condomini a ripartire le spese del servizio di riscaldamento in modo conforme a quanto previsto dalla stessa legge, la quale a sua volta effettua un rimando alla norma tecnica UNI 10200 e successivi suoi aggiornamenti. In questo caso gli amministratori di condominio devono attivarsi per convocare l'assemblea dei condomini, la quale dovrà adeguare eventuali articoli di regolamento o clausole contrattuali contrarie alla norma UNI 10200. Qualora l'amministratore non si adoperasse in tal senso qualsiasi condomino potrà adire l'autorità giudiziaria e le ripartizioni di costi non conformi alla norma UNI 10200 sono nulle e non annullabili. Anche in questo caso il mancato rispetto della normativa porterà a sanzioni comprese tra 500€ e 2.500€, che verranno erogate al condominio.
Preferiamo, in questo caso, non addentrarci sui pro e sui contro di questa normativa, lasciandone del caso la sua trattazione ad un momento successo. Va detto, infatti, che mentre dall'adozione della stessa vi è un effettivo risparmio nel caso i riscaldamenti centralizzati con distribuzione orizzontale, per gli impianti di riscaldamento centralizzati a distribuzione verticale, che sono quelli più vecchi, vi sono molti dubbi in merito.