I risultati dell'abituale sondaggio condotto da Bankitalia sugli agenti immobiliari italiani ci parlano della sempre maggiore diffusione di un crescente senso di ottimismo
L'ottimismo cresce sia rispetto ai dati estrapolati dalle scorse rilevazioni, che rispetto ai dati rilevati in questo stesso periodo ma nell'anno 2012.
Inoltre pare predominare una percezione notevolmente più positiva nei confronti delle tendenze del breve periodo: gli incarichi crescono ed anche il numero di trattative concluse aumenta, con le giuste considerazioni in fatto di stagionalità.
Tra luglio e settembre gli agenti del settore sembrano aver recepito una diminuizione dei prezzi delle vendite e degli affitti meno marcata di quella registrata nel luglio di quest'anno. Anche la percentuale di nuovi incarichi di vendita per le agenzie sembra essere in crescita.
L'Italia resta sempre divisa: l’abbassamento dei prezzi nel Nord e nel Centro Italia è percepito in maniera notevolmente inferiore che al Sud. Nel mezzogiorno e nelle isole invece pare che la "discesa" dei prezzi sia ormai una tendenza generalizzata e assodata.
Considerando l'Italia intera: il 59,8% degli agenti può dichiarare di aver concluso almeno una trattativa con esito positivo. Nell'ultimo sondaggio di luglio la percentuale era invece 63,6%, ma prima di trarre conclusioni affrettate è bene tener conto dei mesi considerati durante questa rilevazione (luglio-settembre) che sono notoriamente poco favorevoli alle compra-vendite immobiliari. Il dato del 59,8% resta superiore di più di due punti percentuali rispetto al 55,7%, sempre per luglio-settembre, dell'anno 2012.
E’ invece indubbiamente salito il numero di chi ritiene di aver aumentato i suoi incarichi: dal 18,3% del mese di luglio sino al 19,4% dell'ultima rilevazione.
Il prezzo a operazione conclusa resta sempre inferiore di circa il 15,7% rispetto a quello proposto. Cresce l'intervallo di tempo che intercorre tra quando si riceve l’incarico a quando la trattativa viene ultimata: da 8,8 si passa a 9 mesi
Il mercato resta difficile, ma i pareri negativi sembrano assestarsi sui livelli del 2010. Gli agenti che vedono con positività il futuro sono passato dal 3,8% al 10,5%: un notevole salto di ottimismo!