A palazzo Pretorio qualche timore c'era, per quella pronuncia.
I giudici del Tar sono stati più che chiari: la lottizzazione di via Zigherane cancellata con un colpo di penna dall'appena insediata amministrazione Miorandi, non si farà.
Il ricorso della Iniziative Sacco Srl è stato infatti rigettato con motivazione che lasciano pochi dubbi interpretativi.
Così si chiude - a meno di un sempre possibile ricorso al Tar - una delle controversie più spinose legate alla variante al Prg 2009.
Si ricorderà la vicenda che, tra l'altro, era stata uno dei temi che hanno dato il là alla lunghissima crisi politica in circoscrizione a Sacco. La variante 2009 « territorio, ambiente, paesaggio», ideata dall'amministrazione Valduga, aveva previsto una possibilità edificatoria nei campi tuttora non coltivati a ridosso di via Zigherane. Un'operazione urbanistica da cui l'amministrazione avrebbe pure guadagnato qualche cosa: i proprietari dei terreni che passavano da agricoli ad edificabili, infatti, avrebbero nel contempo ceduto un'area alla Baldresca, indispensabile per la nuova viabilità di accesso all'area sportiva, così come prevista allora. Quella previsione - tecnicamente il Pl13 - era stata inserita nella prima adozione della variante, a cui il consiglio dell'era Valduga aveva dato il via libera prima di fine legislatura.
Poi ci sono state le elezioni, il cambio di giunta, il cambio di assessore all'urbanistica. E un po' per la diversa sensibilità dell'amministrazione Miorandi, un po' per le proteste che da Sacco si sono alzate rispetto alla nuova lottizzazione - si ricorderanno le 104 firme raccolte all'epoca contro le nuove costruzioni - fatto sta che mettendo mano alla variante, si è messo mano pure alla lottizzazione di via Zigherane. Cancellandola.
Una scelta che i proprietari hanno contestato, osservando di avere, grazie alla prima adozione della variante, ottenuto un'aspettativa a costruire che sarebbe equivalsa ad un diritto. Un'osservazione che non ha fermato la giunta: la variante è stata adottata definitivamentesenza la lottizzazione in questione. Da qui il ricorso al Tar dei proprietari. Poi ci sono state le elezioni, il cambio di giunta, il cambio di assessore all'urbanistica. E un po' per la diversa sensibilità dell'amministrazione Miorandi, un po' per le proteste che da Sacco si sono alzate rispetto alla nuova lottizzazione - si ricorderanno le 104 firme raccolte all'epoca contro le nuove costruzioni - fatto sta che mettendo mano alla variante, si è messo mano pure alla lottizzazione di via Zigherane. Cancellandola.
Una scelta che i proprietari hanno contestato, osservando di avere, grazie alla prima adozione della variante, ottenuto un'aspettativa a costruire che sarebbe equivalsa ad un diritto. Un'osservazione che non ha fermato la giunta: la variante è stata adottata definitivamente senza la lottizzazione in questione. Da qui il ricorso al Tar dei proprietari.
Ma il tribunale amministrativo, come detto, non ha condiviso le lamentele dei proprietari. Perché, osservano i giudici, la scelta della giunta è stata consigliata dall'«interesse pubblico al minore consumo di territorio» ed ha «colto la segnalata importanza di mantenere aree libere lungo le rive del torrente Leno e stralciato il pdl 13 con una motivazione articolata e puntuale, nonché ineccepibile sul piano logico - argomentativo, fondata sull'ineludibile bisogno di tutelare le ormai rare zone di fondovalle non edificate nella città di Rovereto». Partita chiusa, insomma. Almeno per ora.