L'unica compagnia assicurativa trentina, la più grande società finanziaria locale, e poi negozi, bar e circa 300 alloggi di lusso.
Là dove fino agli anni Ottanta generazioni di trentini e trentine hanno lavorato e sudato per garantire un futuro alle loro famiglie è sorto il quartiere «in» della città.
Oggi sul sedime dell'antico stabilimento Michelin di via Sanseverino, dopo cinque anni di lavori, verrà infatti ufficialmente inaugurato il complesso delle «Albere».
Oggi la cerimonia ufficiale, ma il "vero" taglio del nastro è previsto per lunedì 27!
Sarà il Ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato a tenere a battesimo quello che dai proprietari dell'area - la società Castello che gestisce il fondo Clesio partecipato dai più bei nomi della finanza trentina - è stato definito «il nuovo pezzo di centro storico» della città di Trento. Non si illudano, però, i trentini più curiosi di poter già da domani sera o da mercoledì passeggiare indisturbati in corso del Lavoro e della Scienza o fare shopping in viale della Costituzione. Quella di oggi sarà soltanto una delle cerimonie ufficiali, visto che per sabato 27 luglio, è in programma il taglio del nastro del nuovo Muse. Solo da agosto, insomma, il quartiere potrà dirsi effettivamente integrato nella città.
L'evento pomeridiano diventerà più che altro l'occasione per promuovere (non solo in Trentino) l'ultimo (in ordine di tempo) progetto uscito dalla penna dell'architetto Renzo Piano e che proietta Trento tra le città d'avanguardia. Un intervento di edilizia eco-sostenibile tra i più innovativi d'Europa - spiegano infatti nella presentazione i responsabili dell'ufficio stampa di Castello - che rappresenta un vero e proprio disegno di riqualificazione civica e sociale, con residenze, uffici, negozi, spazi culturali, aree congressuali e ricreative immersi in un parco di circa 5 ettari.
Un progetto che lo stesso Piano indica come «concepito e realizzato per risparmiare energia ed essere sostenibile sul piano della gestione, perché l'ispirazione di base su cui si apre questo nuovo secolo per un architetto è capire che la fragilità della terra non va soltanto difesa facendo economia, ma anche andando a cercare quali sono le espressioni architettoniche migliori». Una filosofia che l'archistar genovese ha declinato non solo a parole, ma anche nella scelta dei materiali e delle tecnologie da utilizzare per il nuovo quartiere.
A partire, dal legno, per esempio. «Un materiale nobile, antico che viene dalle foreste e le foreste si rinnovano, per cui di fatto è energia rinnovabile oltre che perfettamente riciclabile» lo definisce Piano. «In questo progetto - spiega l'architetto - abbiamo cercato energia per il museo nel sottosuolo, con otto sonde che vanno a 100 metri di profondità e abbiamo intercettato l'energia del sole con pannelli fotovoltaici sui tetti. In generale questi edifici sono costruiti in maniera da consumare pochissima energia, più o meno un terzo di quella necessaria per mantenere un edificio tradizionale. Perchè non è giusto consumare troppa energia e questa è una qualità etica del progetto "Le Albere" che ha strettamente a che fare con la mia visione del futuro».
Il programma della serata di festa prevede alle 17.30 nella hall del Muse una tavola rotonda sul tema «Investimenti pubblico e privato: riqualificazione della città e sviluppo del territorio». Seguirà la grande festa di inaugurazione. Dalle 19.45 fino alle 21.15, il quartiere verrà aperto alla comunità trentina con performance musicali delle band Ducktails e Alberto Traversi Quartet e con visite guidate alle residenze. Alle 21.15 sul palco centrale situato in piazza delle Donne lavoratrici inizierà la cerimonia di inaugurazione introdotta e condotta da Enrico Bertolino.
A seguire, dalle 21.45, I Kataklò, il gruppo di athletic dancer apprezzato e conosciuto anche oltre i confini nazionali, si esibiranno in uno spettacolo di incredibile abilità fisica e sofisticata inventiva.
«Un evento - spiega Giampiero Schiavo, amministratore delegato di Castello - per consegnare alla città di Trento il suo nuovo quartiere, per permettere alla popolazione di conoscerlo, di viverlo e di poterlo apprezzare in tutta la sua bellezza e funzionalità».