Il 29%, pari a 21,5 milioni di €uro: è questa la considerevole differenza che famiglie ed imprese trentine hanno pagato in più per interessi, commissioni e spese su tutti i prestiti contratti nel 2011 rispetto allo stesso periodo (l'ultimo trimestre) del 2010.
Stando inoltre ai dati del portale Mutui.it, noi trentini non ci preoccupiamo nemmeno di migliorare questa situazione: le richieste di surroga infatti, cioè il cambio di banca alla ricerca di migliori condizioni, sono calate del 25,8% in un anno e mezzo.
Approfondiamo l'argomento riportando l'articolo pubblicato il 12 aprile sulle pagine de l'Adige.
La stangata di fine anno sui mutui è arrivata, puntuale come lo spread. Secondo il Bollettino statistico della Banca d’Italia, che ha aggiornato i dati al dicembre 2011, nel quarto trimestre famiglie e imprese trentine hanno pagato di interessi, commissioni e spese su tutti i prestiti contratti 95,5 milioni di euro. Rispetto all’ultimo trimestre del 2010, quando il costo del credito era stato di 74 milioni, sono stati sborsati 21,5 milioni in più, pari ad un incremento del 29%. Ovviamente una parte dell’aumento dipende dalla crescita dei prestiti, che però in un anno sono saliti di appena il 2,5%, anzi, sempre secondo Bankitalia, i finanziamenti per cassa sono addirittura un po’ calati.
Nell’intero 2011 i debitori trentini hanno pagato 349,4 milioni di interessi, il 10,5% in più dell’anno precedente. Non sono ancora i livelli del 2008-2009, quando i tassi erano schizzati alle stelle, ma siamo lontani dal costo contenuto del 2010. Considerando i «rischi a scadenza» come li definisce la Banca d’Italia, cioè i mutui, l’anno scorso i trentini hanno pagato interessi per 231,7 milioni, contro i 215,8 milioni dell’anno prima.
La botta colpisce più le imprese che le famiglie. Per le aziende trentine l’anno scorso il costo dei prestiti è ammontato a 270,4 milioni, oltre 30 milioni in più del 2010, con un incremento del 12,8%. Nel quarto trimestre gli interessi pagati sono a quota 75 milioni, il 31,6% in più dello stesso periodo del 2010.
Tra le varie forme di prestiti, il rincaro maggiore tocca ai «rischi autoliquidanti», cioè all’anticipo fatture, sconto effetti e simili. Tra ottobre e dicembre le imprese grandi e piccole hanno pagato 11,2 milioni contro i 7,7 milioni del quarto trimestre 2010: un balzo del 46%. Salasso anche sui mutui, per i quali il costo è cresciuto del31,5% da 33,7 a 44,3 milioni. Incremento del 24,9%, infine, per i fidi - «rischi a revoca» per Bankitalia - che nel quarto trimestre dell’anno scorso sono costati 19,3 milioni contro i 15,5 milioni dello stesso periodo 2010.
Sul versante delle famiglie il costo annuo dei prestiti è rimasto quasi stabile, anzi in leggero calo: nel 2010 era stato di 60,4 milioni, nel 2011 ammonta a 59,2 milioni. Gli aumenti si sono visti nella seconda metà dell’anno. Nel trimestre ottobre-dicembre, in particolare, gli interessi sono cresciuti del 12,2% rispetto a dodici mesi prima, arrivando a 15,1 milioni. La cifra maggiore riguarda i mutui casa: 13,1 milioni, l’11,9% in più del quarto trimestre 2010. Sui fidi le famiglie pagano nel trimestre 1,8 milioni, con lo stesso incremento del costo dei mutui.
A proposito di mutui, secondo il portale Mutui.it sono crollate in Italia, e in particolare in Trentino Alto Adige, le richieste di surroga, cioè il cambio di banca alla ricerca di migliori condizioni. Nell’ottobre 2010 in regione le surroghe erano il 31% delle richieste di mutuo, oggi sono appena il 5%. Il calo è stato del 25,8% in un anno e mezzo.