Madonna Bianca: il quartiere si rinnova

Risale agli anni Settanta la costruzione delle 14 Torri: otto di Madonna Bianca e sei di Villazzano. Un intervento di restyling è quindi ormai doveroso visti i 40 anni trascorsi e l'Itea se ne è fatta carico istituendo una Commissione ad hoc.

Il piano di riqualificazione presentato a gennaio dal Polo di Ingegneria dell’ateneo trentino, ha convinto anche il comitato della Biennale di Architettura di Venezia ed è stato  persino selezionato ed esibito in mostra nell’edizione 2012.

I palazzi furono costruiti negli anni Settanta per far fronte all’emergenza abitativa dell’epoca e sono da sempre considerati un esempio di coesistenza di spazi verdi e altà densità abitativa.


Il quartiere di Madonna Bianca insomma cambierà volto. E la «rivoluzione» comincerà dalla torre numero 11, che per la precisione sorge nella parte arta del quartiere a Villazzano Tre. L'operazione di maquillage degli edifici Itea a sud di Trento dovrebbe iniziare nel 2014, ma la presidente Aida Ruffini tiene a spiegare che non si tratta solo di una passata di fondotinta, bensì di un lavoro «sistemico», con nuovi impianti e pannelli solari, in un'ottica di risparmio energetico.

È stata costituita una commissione composta da rappresentanti di Università, Provincia e Comune. Il masterplan, il piano complessivo di sviluppo - che potrà comunque essere modificato dall'amministrazione pubblica che ha l'ultima parola in materia - dovrebbe essere presentato entro la fine di luglio. Si parla di percorsi pedonali, parcheggi, verde, orti, servizi e parchi, ma anche di sistemazione delle facciate. In un primo momento si era ipotizzata anche la riduzione degli spazi degli appartamenti (in alcuni casi un singolo inquilino abita in un locale di oltre 100 metri quadrati, metri che potrebbero essere dimezzati per lasciare posto ad almeno due persone).

Già a gennaio era stato annunciato il restyling delle torri (nostro articolo al riguardo): «Operazione forse troppo ardita», si dice nella sede dell'Istituto trentino edilizia abitativa. Si vedrà. Per ora si sa solo che l'operazione di restyling sarà graduale. Si partirà con la torre numero 11 per un semplice motivo: è l'edificio che conta il minor numero di appartamenti di privati: 6 contro i 52 di proprietà dell'Itea. Il numero ridotto di famiglie proprietarie significa meno difficoltà burocratiche, una maggiore libertà di intervento da parte della società per azioni (braccio operativo della Provincia), meno negoziazioni e pericoli di cause in sede civile o amministrativa. Ma la presidente Ruffini assicura: «Non si interverrà con il martello pneumatico, ma con il cacciavite. I disagi insomma saranno contenuti e non ci sarà bisogno, in generale, di far traslocare gli attuali inquilini degli appartamenti». 

Ma quanto costerà il tutto? Per i dettagli si dovrà aspettare la relazione della commissione tecnica. Stando però alle previsioni, si parla di un costo che va da 1,4 a 2,8 milioni di euro per torre. Facendo una media, si può quindi pensare ad un costo complessivo di 30 milioni di euro. «Certo, rimettere mano in toto ad ogni condominio avrebbe un costo attorno ai 7 milioni, ma lì si tratterebbe di vera e propria demolizione: strada che non viene presa in considerazione» assicurano in via Guardini.

Lunedì è stato presentato il bilancio sociale (vedi nostro articolo) e la presidente dell'Itea, affiancata dall'assessore al welfare Ugo Rossi, non si è sotratta alle domande riguardanti il futuro degli abitanti delle 14 torri. Gli alloggi interessati al processo di riqualificazione di lungo termine sono 748, dove abitano 2500 persone. «Complessivamente si può dire che il 24% degli appartamenti è di privati cittadini» spiega. Il che significa che ogni volta che si interviene sulle mura comuni, questi devono essere consultati. 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
19 giugno 2013 trento , Comune di Trento , aida ruffini , alloggi ITEA

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