L'Itea è la terza città del Trentino (23.400 inquilini) e una delle più grandi aziende (patrimonio netto: 920,4 milioni). Ed è anche motore di investimento edilizio in un periodo nero per le costruzioni: 39,7 milioni spesi nel 2012.
La presidente della società, Aida Ruffini , può dirsi soddisfatta del bilancio 2012 appena approvato: se l'utile di esercizio si contrae del 14% a 889mila euro, e il margine operativo lordo cala del 3,4%, il risultato operativo migliora del 2,5% grazie a un'accresciuta differenza tra valore della produzione (da 53,2 a 51,6 mln) e costi (da 44,7 a 42,8), in virtù di minori costi esterni (-1%) e costo del lavoro (-6,7%).
Ma Itea spa è anche straordinario barometro sociale: delle famiglie con meno soldi in tasca.
Nel 2012, l'aumento delle richieste di rateizzazione è stato del 50%, dai 7-800 degli anni normali fino a 1.200. Non solo: aumenta anche la morosità incolpevole. Affitti non pagati perché il capofamiglia ha perso il lavoro e il reddito famigliare arretra d'improvviso. 700mila euro sono complessivamente i mancati introiti annuali, circa il 5% dei ricavi, d'altra parte sostenuti nel 2012 dall'applicazione del canone moderato.
«Nei casi di bisogno - spiega Aida Ruffini - attiviamo le procedure per attenuare le difficoltà di pagamento, con una riduzione del canone (130 euro al mese in media). Ciò non toglie che monitoriamo le situazioni: applicando più puntualmente le sanzioni a chi è moroso ma non incolpevole».
I furbetti del quartierino esistono che intanto si attrezza a un'era nuova: «Aumentiamo la produttività, garantendo gli stessi servizi a turnover bloccato, in attesa di trasferire alla futura società consortile i servizi non core - affari legali, finanziari, informatica, ecc.».
I dipendenti Itea sono scesi in un anno da 164 a 153. A fine percorso di riorganizzazione delle Pat-spa, potrebbero calare a 110-120.
Intanto Itea spa muove l'edilizia - nonostante le crisi aziendali di Garbari, Sicev e Trevisan che hanno rallentato alcuni cantieri - spingendo sulle nuove eco-tecnologie, il legno in primis, in filiera: «Già funzionano due scuole tutte in legno, a Cembra e Canal San Bovo - spiega Ruffini - anche perché gli edifici per usi collettivi dopo 30 anni sono da rifare. E, di recente, un complesso di 14 alloggi a canone moderato acquistato ad Ala. Il tutto spingendo verso classi energetiche più efficienti e il calo emissioni inquinanti, da 32 a 26 kg di CO2/mq. Senza dimenticare la manutenzione: 14 milioni solo l'anno scorso».
L'assessore alle politiche sociali Ugo Rossi spiega: «La mission di Itea cambierà quando sarà a regime il nuovo Fondo di social housing, che prima dovrà dimostrare di funzionare concretamente.
L'ottimizzazione dell'edilizia pubblica in Trentino non potrà prescindere da un maggior ruolo dei privati - penso alla progettazione e alla direzione dei lavori - né dall'efficientamento del sistema Pat-spa: penso alla gestione del turnover che diventa possibile solo in una logica d'insieme. Un'Itea riveduta e corretta comunque dovrà restare soggetto cruciale, per gestire non solo il patrimonio edilizio ma soprattutto gli inquilini, che non possono essere governati certo da una finanziaria».