Telefoni roventi e centinaia di persone agli sportelli per i contributi provinciali. Da ieri si possono presentare le richieste di finanziamento pubblico per la ristrutturazione delle abitazioni (vedi nostro articolo).
Presso le sedi delle Comunità di valle e, per quanto riguarda la Valle dell'Adige, presso gli uffici del Servizio Casa del Comune di Trento, si sono presentate molte persone: capifamiglia, mariti, mogli, madri, figli, figlie e nipoti.
Tutti a chiedere informazioni, tutti a cercare di capire se e come si possono ottenere aiuti per la sistemazione del bagno di casa, della cucina o per la ristrutturazione in toto della casa di famiglia.
Sono 25 i milioni (in realtà sono 24, più un milione per gli immobili ristrutturati da enti pubblici e onlus) destinati alla concessione di contributi per gli interventi su edifici esistenti, nella misura massima del 50% della spesa ammessa (60% per gli immobili che si trovano in insediamenti storici). Gli interventi riguardano: le abitazioni principali, i condomini con almeno 4 unità abitative, gli alloggi di proprietà di enti pubblici, Onlus, enti ecclesiastici e fondazioni.
Non c'è stato «l'assalto alla diligenza», perché non vale la regola del «chi prima arriva meglio alloggia». Insomma i soldi pubblici non vanno assegnati a chi si sveglia per primo e presenta la domanda alla Provincia. Detto ciò, gli addetti ai rapporti con il pubblico hanno avuto il loro bel da fare. Abbiamo sentito i tecnici degli uffici delle principali Comunità, che confermano: «Molti si sono affidati al loro geometra di fiducia, che magari la modulista sa che la può trovare sui siti internet dedicati. Tanti cittadini sono venuti di persona agli sportelli e tanti sono attesi nei prossimi giorni. Da giorni - da quando la stampa ha iniziato a parlare della novità dei contributi per ristrutturazione - la gente elefona». E ieri le linee telefoniche erano caldissime.
La delibera della giunta provinciale prevede che, alla fine della raccolta delle richieste di finanziamento, venga stilato un elenco dei possibili beneficiari. Se le risorse messe a disposizione saranno sufficienti - ci viene spiegato - non sarà neanche necessario fare una graduatoria. In caso contrario - e pare questa l'ipotesi più probabile - si dovrà fare un elenco dei possibili beneficiari, in base ad una serie di parametri: in questo caso non si considererà il calcolo del reddito con l'Icef; si considererà però la dichiarazione Imu del 2012; una «corsia preferenziale» verrà garantita a chi fa interventi di miglioramento energetico; poi si «peserà» la spesa sostenuta: più consistente è la spesa più grande sarà la somma messa a disposizione dalla Provincia.
Insomma le regole sono complesse. Le domande possono essere presentate dai privati fino all'1 luglio per interventi relativi all'abitazione principale, mentre per le altre categorie c'è tempo fino al 31 luglio. I tecnici del settore prevedono che, nonostante la disponibilità della modulista on line (i siti sono quelli delle singole Comunità di Valle e, per Trento, Aldeno, Cimone e Garniga si tratta del sito del Comune di Trento - Servizio Casa), le domande (telefoniche e dal vivo) continueranno a fioccare.
Premesso che l'agevolazione provinciale non è compatibile con quella statale del 50%, per quanto riguarda un privato cittadino, per avere diritto al contributo, la spesa che questi deve sostenere sull'immobile deve andare da 10 mila a 100 mila euro. «Per quanto riguarda un condominio (con almeno 4 appartamenti) - spiega Giorgio Bianchi, responsabile del Servizio edilizia pubblica e agevolata della Comunità della Vallagarina - si va da 40 mila euro con un incremento di 10 mila euro per ogni appartamento, fino ad un massimo di 80 mila euro».
E l'entità del finanziamento? «Dipende dal tipo di intervento: si tratta del 50% per i miglioramenti di tipo energetico, per le riqualificazioni strutturali e la rimozione dell'amianto; si tratta del 45% per gli interventi di recupero e ristrutturazione. Se si tratta di insediamento storico nel primo caso la percentuale passa dal 50 al 60% e nel secondo dal 45 al 50%.
In Vallagarina ieri si sono presentate circa 50 persone. Gli uffici sono aperti dalle 8.30 alle 12, il giovedì dalle 14 alle 16. Ora, visto l'afflusso, non si esclude una seconda apertura pomeridiana.
«Rischio overbooking» anche nella Comunità dell'Alta Valsugana e Bernstol: «Siamo subissati di telefonate - dice Luciano Iseppi, responsabile del Servizio ediliza dell'ente di collegamento tra Comuni e Provincia - . Questa è la prima fase. Poi i cittadini, una volta compilati i moduli, nella seconda settimana sottoporranno i loro casi al nostro ufficio. Poi, nella terza settimana, si darà concretezza al tutto e si saprà se e quanto il singolo utente potrà ricevere».
Grande «entusiasmo» dei proprietari di case. In Val di Fiemme ieri agli uffici si sono presentate 25 persone. Allo sportello della Comunità di Valle delle Giudicarie - racconta Fabio Rota, tecnico dell'ufficio edilizia - si sono presentati in 40, senza contare le telefonate e le email. Non è facile dare informazioni chiare, perché la modulistica non è molto chiara e noi, a far bene, dovremmo essere in grado di orientare i cittadini. Non sempre ci riusciamo».
Al Servizio Casa del Comune di Trento - diretto da Valter Mazzucotelli - ieri si sono presentate circa 50 persone. «Non si contano le email. le tantissime telefonate e i contatti sul sito, dove si trovano i moduli».