Niente congelamento dell'Imposta Municipale Unica per i capannoni: diverrebbe necessario trovare 6-7 miliardi di euro.
Imu sospesa solo sulla prima casa perché al governo mancano soldi per rifinanziare tutta la Cig (vale a dire la cassa integrazione guadagni).
Per la cassa integrazione in deroga disponibili, pigliandoli da altri fondi, solo 800 milioni invece dei 1.300 necessari. Faccenda che scontenta il Partito Democratico
Vertice serale del Pdl e Giornata difficile per l’esecutivo; domani delicato consiglio dei ministri.
ROMA - Nulla da fare per i capannoni, almeno per ora. Il Consiglio dei Ministri si incontrerà domani per approvare le prime misure urgenti sull'Imu, Cig in deroga e abolizione del doppio stipendio dei ministri parlamentari. Ma l'Imposta Municipale unica verrà sospesa solo sulla prima casa. Per ciò che concerne le imprese, la "faccenda" «sarà affrontata in un secondo momento»: ora non ci sono i 6-7 miliardi necessari a coprire il congelamento.
A spiegarlo è il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni al premier Enrico Letta, al vice Angelino Alfano e al titolare del Lavoro Enrico Giovannini, riuniti a palazzo Chigi per mettere a punto i dettagli del decreto. Quei 6-7 miliardi sono una cifra difficile da coprire in tempi così rapidi. Alfano capisce, ma chiede a Saccomanni di spiegarlo di persona al capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, uno dei più risoluti sul fronte dell’abolizione dell’Imu.
Ma di fronte ai conti di Saccomanni è dura chiudere occhi e orecchie. Tanto più che se il Pdl sarà costretto ad abbozzare sull’Imu, il Pd non potrà non storcere la bocca di fronte al rifinanziamento solo parziale della Cig in deroga: disponibili infatti sarebbero solo 800 milioni a fronte di 1,3 miliardi necessari (1,5 secondo i sindacati). E per finanziare la cassa integrazione in deroga si pensa di attingere, per adesso, al Fondo per le politiche della formazione e al Fondo per la produttività.
Insomma, trovare i soldi per dare risposta a un Paese stremato resta maledettamente difficile. Ma le difficoltà di bilancio si ripercuotono inevitabilmente sulla maggioranza. Così, nonostante i numeri di Saccomanni «parlino», il Pdl appare poco arrendevole e in serata il vertice del partito viene riunito dal segretario e vicepremier Alfano per fare il punto della situazione e discutere di vari argomenti, non esclusivamente di IMU.
Insomma, al consiglio dei ministri di domani qualche sorpresa potrebbe esserci, magari non del tutto gradita al Pd. Che ieri ha dovuto anche alzare la voce, coi «compagni» di centrodestra del governo, sul fronte della giustizia a causa della ripresentazione del testo di legge firmato nel 2010 da Angelino Alfano che limita le intercettazioni e la loro pubblicazione. Per Enrico Letta,una ulteriore fonte di preoccupazione, nel momento in cui vorrebbe pensare soprattutto a come ottenere la chiusura della procedura di infrazione aperta da Bruxelles per deficit eccessivo e sfruttare i margini concessi ai Paesi virtuosi per ridefinire nei prossimi 100 giorni sia la tassazione della casa che gli ammortizzatori sociali.