Vediamo ora la “situazione IMU” nei comuni di Rovereto, Arco e Riva. Dopo le dichiarazioni di sospensione del Governo Letta.
Il sindaco della Città della Quercia, Andrea Miorandi chiede a Roma di dare indicazioni più precise: ci sono in ballo 7 milioni di euro e siamo «Preoccupati per il nostro bilancio».
Mentre ad Arco si fa sentire l’apprensione dell’assessore al bilancio del Comune, Tomaso Rcci, che fa presente il fatto che siano sempre le amministrazioni comunali a dover far fronte ai problemi che nascono dalle decisioni del Governo.
Più prudente la Brunelli a Riva che pure non nega le difficoltà che emergeranno dal taglio dell'IMU.
ROVERETO - Il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi Diciottomila lettere pronte a prendere la strada di altrettante cassette postali fermate in tutta fretta. Una mole di carta ora “congelata” in diversi scatoloni al piano terra di Palazzo Pretorio. Si guarda a Roma. Solo dagli uffici della capitale potrà infatti arrivare un’indicazione utile su che fare con quei 18mila formulari precompilati per il pagamento dell’Imu.
«Per agevolare i cittadini – spiega il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi – abbiamo dato mandato un mese fa all’ufficio economato di precompilare i moduli di pagamento sulla base dei dati riportati dai cittadini sulla modulistica dello scorso versamento. Così, chi non avesse aumentato o diminuito nel corso dell’anno il numero di immobili posseduti si sarebbe trovato il calcolo del dovuto pronto da firmare, senza complicazioni o stancanti tour burocratici tra sportelli. Uno sforzo, da parte degli uffici, che molto probabilmente si rivelerà inutile».
Quasi impossibile infatti che dall’esecutivo Letta, nonostante i distinguo e le precisazioni piovute nel corso della giornata da ambo gli schieramenti politici a sostegno del governo, possa arrivare un dietrofront totale sul colpo di spugna promesso sulla tassazione della prima casa.
Esenzione che, se anche verrà diluita, renderà del tutto inutile l’opera di precompilazione effettuata. Al di là delle carte da ripreparare, negli uffici di Miorandi (sua infatti la competenza sul bilancio) ci si preoccupa più prosaicamente per gli introiti a rischio. Nella Città della Quercia l’Imu vale poco meno di 13,5 milioni. Di questi, sei milioni e mezzo prendono la strada di Roma, sette si fermano in città.
L’idea a Palazzo Pretorio è che in qualche modo quei milioni il Comune, alla fine, li avrà. «Saranno i 6,5 milioni allo Stato semmai a sparire - commenta Miorandi - ma è di quando arriveranno i “nostri” sette che ci preoccupiamo». È cosa nota infatti che il previsionale 2013 approvato un mese e mezzo fa dal Consiglio sia un costrutto contabile dal delicato equilibrio. La posticipazione di sei mesi dell’introito di sette milioni di euro rimetterebbe tutto in discussione. Ancora una volta.
ARCO - «E adesso dove li troviamo quei soldi?». L’assessore al bilancio del Comune di Arco, Tomaso Ricci, allarga le braccia e mette mano alla calcolatrice: meno 904 mila euro con lo stop all’Imu sulla prima casa. Meno 711 mila euro (dati incrociati con la «Gestel», che ccura per il comune, questo settore tributario) se innalzano la detrazione da 200 a 500 euro».
Insomma, pur nell’incertezza delle conseguenze legislative del governo Letta, l’amministrazione comunale di Arco, come tante altre, dovrà fare i conti con minori entrate.
«È la solita storia – commenta Ricci - prima o poi sono gli enti locali a dover fare i conti con quello che si decide ai piani alti. Non so come andrà a finire. Di certo dovremo trovare altre entrate per far fronte alle spese comunali. I tagli? Ci sono già stati. Anche per la parte corrente».
RIVA - «In questo momento ne sapete più voi giornalisti di noi amministratori - commenta da Riva, l’assessore Maria Flavia Brunelli - un conto sono le anticipazioni, altra cose sono le direttive ministeriali. Ovviamente se le intenzioni saranno confermate bisognerà rimettere mano ai bilanci, e lo dico da assessore ma anche da segretaria comunale».
Comunque sia anche in Municipio a Riva si preparano. Alberto Bonisolli, per la «Gestel», ha già elaborato un paio di ipotesi. Se passerà la detrazione elevata a 500 euro il Comune di Riva vedrà ridursi il suo gettito Imu del 70%: da 1 milione 269 mila euro a circa 400 mila. Si andrà incontro ad un dimezzamento (600 mila euro in meno) nell’ipotesi della detrazione elevata a 400 euro.
«Siamo in netta difficoltà - chiosa l’assessore Brunelli - e come noi gli altri comuni trentini. Ovviamente aspettiamo informazioni precise e comunicazioni ufficiali, prima di allora non potremo muovere un dito».