Pergine forse non è l'unica città trentina a fare i conti con le bollette balorde inviate negli ultimi mesi da Trenta SPA.
Sono numerose infatti le famigle che si sono viste recapitare bollette con importi gonfiati frutto di stime sui consumi dell'anno precedente e/o di letture (solitamente) bimestrali mai effettuate. Non si segnalano e, nemmeno Trenta ne porta comunicazione, casi di bollette inferiori al dovuto.
Il dubbio a questo punto ci sorge spontaneo... che il principale operatore energetico della Provincia stia "approfittando" del decreto 229/01 per fare cassa temporanea ed incassare con gli interessi? Noi siamo certi di no ma nel dubbio vi invitiamo a stare sempre molto attenti alle vostre bollette, soprattutto quelle che pagate con R.I.D. automatico bancario.
A proposito di operatori energetici furbetti: avete visto il servizio delle Iene andato in onda ieri, 25 aprile 2012? Noooooo? Allora guardalo subito cliccando il nostro LINK.
A marzo caldo «record», ma il gas metano per il riscaldamento lo si paga come se avesse fatto freddo: è capitato ad alcuni cittadini di Pergine che si sono visti recapitare una bolletta del gas metano da parte di Trenta SPA con una «stima» del consumo a volte molto superiore a quella effettiva.
È il caso di un cittadino che, per un appartamento chiuso dove non c’è stato consumo nel bimestre febbraio marzo, si è visto recapitare una bolletta equivalente a quella del bimestre precedente, dicembre gennaio, con 200 metri cubi da pagare. Altri cittadini si sono accorti che il consumo stimato a volte era maggiore anche di 100 metri cubi di metano rispetto a quello segnato dal contatore. In data 21 febbraio 2012, sull’ultima fattura pagata, c’era la dicitura: «prima dell’emissione della prossima bolletta è previsto che il suo contatore venga letto da un nostro incaricato. Per questo motivo sulla presente bolletta non trova la possibilità di effettuare l’autolettura». In alcuni casi però non è passato nessun addetto a leggere il consumo sul contatore. Abbiamo chiesto spiegazioni a Trenta: ci sono regole ferree a livello nazionale sugli addebiti dei consumi. Trenta è una società a partecipazione pubblica e pertanto è dalla parte dei cittadini. Qualsiasi ipotesi di un tentativo di «fare cassa» da parte della società, trattenendo soldi dei cittadini per poi conguagliare, è da rifiutare.
Ecco invece la spiegazione del perché ci sono state alcune bollette non conformi all’effettivo consumo: innanzitutto marzo è stato caldo, pertanto le caldaie hanno consumato meno gas del solito in quel periodo. Quando non è possibile controllare il consumo effettivo si procede ad una stima sulla base del pregresso. In quei casi dunque sono arrivati da pagare gli stessi metri cubi di metano consumati nel più freddo marzo 2011. Rassicurazioni: quanto pagato in più nell’ultima bolletta verrà restituito nella prossima bolletta. Gli utenti potranno fare l’autolettura, come previsto dalla authority, o in internet o per telefono, e i metri cubi pagati in più saranno automaticamente scalati sulla prima bolletta utile. Non ci saranno «conguagli» a fine anno. Se non sono passati gli addetti per la lettura dei contatori la questione riguarda il distributore locale, Stet SPA.
Luciano Camprestrin, interpellato come ex direttore di Amea, mette in guardia da due questioni: è necessario che Trenta faccia la stima dei consumi, quando non c’è lettura diretta del contatore, su quanto effettivamente consumato nello stesso periodo dell’anno precedente, e non sui mesi precedenti (come recita il decreto 229/01 in materia di fatturazione dei consumi del gas metano). Inoltre alcune banche stanno facendo pagare l’addebito automatico quando la legge esplicitamente prevede che ci sia un «metodo non oneroso» di pagamento.