Il Popolo delle Libertà vuole abolire l’imposta sulla prima casa e restituire quella pagata nel 2012. Scelta Civica, il partito più interessato a ricercare una mediazione fra Pdl e Partito Democratico, per non sconfessare la politica del governo Monti si oppone.
E' lo stesso premier incaricato Letta sa bene che, pur cercando di rinegoziare con l’Europa, i margini sui conti sono molto stretti; il Pd, dal canto suo, punta a una rimodulazione per gli anni a venire.
Sentiamo un po’ cosa ne pensano alcuni politici trentini appartenenti a schieramenti differenti: dalla Lega Nord ai Montiani fino alla PATT - Stella Alpina.
Imu permanente o Imu via per sempre? La tassa sulla casa è il cavallo di battaglia del centrodestra ma ora, con la costituzione del governo di Enrico Letta, diventa anche un tema che il centrosinistra deve e vuole affrontare.
Tra la linea Monti - che ha imposto l’Imu perché l’Europa ha posto dei vincoli ben precisi e la linea Berlusconi, che sulla cancellazione della tassa sulla prima casa ha battuto per tutta la campagna elettorale, potrebbe esserci una convergenza. Insomma il compromesso, con Letta alla presidenza del consiglio, potrebbe essere possibile.
Lo dice anche Sergio Divina, senatore della Lega Nord,che ricorda come la battaglia «sull’odiosa tassa sulla prima casa sia da sempre una battaglia di noi leghisti» ricorda il senatore trentino, vicecapogruppo a Palazzo Madama. «Da dieci anni diciamo che la casa non può essere tassata. È come il diritto alla salute. Lo Stato deve fare di tutto per garantirlo. Noi stiamo studiando un provvedimento per imporre la non sequestrabilità della prima abitazione. Lo Stato non può rapinare i suoi cittadini. Si ragioni piuttosto su una patrimoniale sulle altre abitazioni, perché un castello, una villa o una magione non possono essere considerate prima casa. Sappiamo che, fatta venir meno l’Imu, mancheranno all’appello 4 miliardi. La compensazione si può fare e su questo può lavorare la Ragioneria dello Stato. I nostri argomenti sono molto forti. Si era partiti da distanze ampie. Alla fine non so se ci sarà convergenza, ma di sicuro le strade si avvicineranno».
Vittorio Fravezzi il dellaiano e montiano sindaco di Dro nonché vicepresidente del gruppo per le autonomie al Senato, fa sapere di avere parlato con Enrico Letta. «Io sono anche membro della commissione speciale di conversione dei decreti legge del governo. Da sindaco so che i conti devono tornare. In questo momento potrebbe essere utile intervenire soprattutto sul lavoro. Penso a interventi di sgravio sulle assunzioni e sul cuneo fiscale, per alleggerire i costi che si scaricano su lavoratori e imprese.
Fravezzi dice che sul breve termine i cittadini non si potranno fare illusioni. «Ma soprattutto dopo le elezioni in Germania, si potrà iniziare a fare dei ragionamenti. Si deve vedere come rimodellare l’Imu. Serve un intervento legislativo per ricalibrare i pesi. Il riferimento è alla necessità di alleggerire la tassa imposta sull’abitazione principale, ma anche sugli immobili delle imprese, i capannoni. Insomma si deve recuperare la progressività dell’imposta e ragionare su un peso diverso, più pesante, sulle abitazioni utilizzate come rendite».
Il problema è sempre lo stesso: dove trovare le risorse, i 4 miliardi di euro corrispondenti al mancato introito dell’Imu. «Vedremo. Si sta ragionando su varie formule. Alcuni stanno pensando di richiesta di risorse straordinarie alla cassa depositi e prestiti». Intanto si fanno i conti con le spese, con il costo fuori misura del carbura te e, appunto, con l’Imu. E nei Comuni non si nasconde una certa preoccupazione.
Fabiano Condini, assessore con delega per le materie dello sviluppo economico e tributi a Trento, spiega che un eventuale eliminazione dell’Imu dovrebbe essere recuperata come cespite con tagli o maggiori entrate. «Se una manovra di questo genere dovesse essere attuata, lo sarebbe dallo Stato. Sarebbe come quando venne tolta l’Ici sulla prima casa. I comuni non collassarono perché da parte dello Stato ci fu un trasferimento sostitutivo». Marino Simoni, presidente del Consorzio dei comuni, dice che - se si vogliono servizi ai cittadini, l’Imu deve esserci «purché sia omogenea nei vari comuni». Insomma la pensa come i Montiani? «Sì. Tranne su un un punto: io dico che l’Imu raccolta dai Comuni deve restare ai Comuni».