MUSE: inizia il conto alla rovescia per l'inaugurazione.

Il nuovo museo delle scienze di Trento, tra lo storico Palazzo delle Albere e il nuovo quartiere firmato da Renzo Piano sorto dalla riqualificazione urbana dell’area ex-Michelin, aprirà le porte alla popolazione fra sei mesi, con allestimenti, laboratori multimediali e collezioni completamente rinnovate, oltre a percorsi espositivi d’avanguardia e la più grande mostra di dinosauri (tra scheletri, ricostruzioni e reperti archeologici vari) dell’arco alpino.

Accanto ai percorsi dedicati all’ambiente, alla biodiversità e alle innovazioni tecnologiche, gli spazi per i bambini e per le famiglie, un bosco interattivo e, per finire, una serra di piante tropicali

È partito ieri il conto alla rovescia per l’inaugurazione ufficiale del Muse, che avrà luogo il 27 luglio.


Nel frattempo, tecnici, studiosi e operatori del museo e delle fondazioni di ricerca locali - con il contributo dell’associazione degli imprenditori e degli studenti della scuola d’arte De Pero - lavoreranno incessantemente per portare a compimento quello che sarà, a tutti gli effetti, uno degli spazi espositivi e divulgativi più grandi d’Italia.

All’interno di un’avveniristica struttura in vetro e cemento, ispirata al profilo delle montagne che abbracciano la città di Trento, troveranno posto percorsi dedicati all’ambiente, alla biodiversità, all’evoluzione delle specie animali e alle innovazioni tecnologiche, ma anche spazi per i bambini e per le famiglie, un bosco interattivo e, addirittura, una serra di piante tropicali.

«Veniamo da un museo (quello di via Calepina, ndr) principalmente naturalistico - ha detto il direttore Michele Lanzingher - che ora verrà integrato con tutti gli ambiti della ricerca scientifica e tecnologica. Alla base del progetto espositivo, c’è l’idea che viviamo in un mondo in cui gli ambiti di ambiente e civiltà, natura e progresso, futuro tecnologico e sostenibilità sono tra loro strettamente connessi».

Per rendere quindi appieno la complessità del mondo scientifico inteso in tutte le sue forme, l’esposizione si svilupperà su sei piani - a partire dal lucernario, fino al piano interrato - utilizzando in modo concettuale sia lo spazio verticale, creato attraverso ampi vuoti tra i diversi piani, sia quello calpestabile.

Dall’alto verso il basso, ad esempio, verrà riprodotta, attraverso reperti e ricostruzioni, la complessità degli ecosistemi alpini, con approfondimenti e focus tematici che vanno dai ghiacciai al fondovalle.

Sul piano orizzontale verrà dato spazio ad argomenti di carattere globale e planetario, con l’illustrazione di soggetti disparati: dalla meteorologia si passerà all’incremento demografico, dal problema dell’inquinamento si approfondirà la questione della sostenibilità ambientale, dalla biodiversità si arriverà a esaminare la sopravvivenza delle specie minacciate oppure le nicchie ecologiche del nostro territorio.

Dalla terrazza, da cui si godrà il panorama della città dall’alto, il visitatore inizierà il proprio viaggio di scoperta attraversando il mondo dei ghiacci, a cui è riservato il quarto piano, e passando dalle quote delle vette alpine alle distese di ghiaccio delle regioni polari. Avrà quindi modo di informarsi sulle prime esplorazioni in alta montagna, spostandosi progressivamente verso valle fino a venire a contatto con la flora e la fauna tipica delle Alpi (terzo piano).

Al secondo piano, una ricca collezione mineraria guiderà il visitatore alla scoperta della geologia trentina e dei suoi gioielli naturali, mentre al primo piano troveranno spazio percorsi e laboratori tematici sulla preistoria alpina e sugli uomini delle alpi.

Al piano terra, accanto all’area per l’infanzia, vi saranno alcuni modelli interattivi sui fenomeni naturali. Infine, nella galleria sotterranea, verrà narrata la storia della vita.

Grande importanza avrà poi lo spazio vuoto tra un piano e l’altro, dove fluttueranno giganteschi scheletri dei rettili paleozoici, ricostruzioni di animali estinti e volatili tassidermizzati.

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
31 gennaio 2013 trento , curiosità , renzo piano , le albere

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