Comunque la si guardi, la questione rifiuti è un costo aggiuntivo per i cittadini.
Perché le novità introdotte dal governo prevedono il trasferimento di un’addizionale (0,30 euro sull’80% della superficie catastale) allo Stato. Insomma, aumenta la pressione fiscale e, d’altro canto, Monti per tamponare la falla romana ha cercato di pescare fondi ovunque potesse farlo. Un nuovo balzello, quindi? Già e tra l’altro la manovra concede ai Comuni la possibilità di aggiungere alla tariffa una tassa di 10 centesimi da incamerare a bilancio.
Una scelta, questa, che tutte le municipalità della Vallagarina, Rovereto compresa, hanno deciso di evitare.
Al di là dei soldi - tanto in città che in Comunità di Valle il budget 2013 è il medesimo dell’anno scorso - a scatenare proteste e confusione, in questi giorni, è stato il caso dei sacchetti del rifiuto indifferenziabile adottato dal Comune di Rovereto. Che, per inciso, non sposta di una virgola il sistema di raccolta che avverrà con la stessa tempistica e modalità del 2012. La differenza è che il secco, d’ora in avanti, si dovrà stivare nei sacchi distribuiti da Dolomiti Energia. «Questo è il sistema più semplice con meno impatto economico possibile», assicurano a palazzo Pretorio. E quando i sacchetti finiscono? Si acquistano negli stessi supermercati al costo di 0,065 euro per litro più Iva, a conti fatti 2,15 euro a pezzo.
Questo, almeno, è quanto spetta a Rovereto. Perché il resto della Vallagarina non ha alcuna intenzione di sottostare alla regola dei sacchi da raccattare in negozio.
«Noi andiamo avanti con il nostro solito sistema - confermano Roberto Bettinazzi, assessore della Comunità di Valle, e il presidente Stefano Bisoffi - e ci occupiamo di tutti i Comuni lagarini, dei tre degli Altipiani Cimbri (Folgaria, Lavarone e Luserna) mentre Rovereto e Isera agiscono per proprio conto. La raccolta rifiuti, per quanto riguarda i nostri 16 comuni, è affidata alla ditta Padova3. E si tratta di un appalto breve perché stiamo lavorando ad un unico ambito per tutta la Vallagarina, compreso il capoluogo». Anche la Comunità, però, deve adeguarsi a Tares o tariffa puntuale. «Certo, anche se il sistema di raccolta non cambia. La novità, a livello pratico, sono solo i 30 centesimi per metro quadrato che dobbiamo girare allo Stato. Ma abbiamo tenuto le tariffe ferme anche se, per legge, dobbiamo coprire esclusivamente con quelle tutta la raccolta e il conferimento in discarica. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo emesso fatture per 8 milioni di euro per i 52 abitanti dell’ambito».
E a proposito di discarica, negli ultimi tre lustri è dimezzata la quantità di spazzatura portata ai Lavini. «Siamo passati da 50 mila tonnellate a 24 mila. Merito della differenziata, che ha raggiunto il 67%, e dei 9 Crm disseminati sul territorio».
In pratica, il centro raccolta materiali manca solo a Rovereto che, però, ha il permesso di servirsi dei punti di Mori, Isera, Villa Lagarina e Volano.
Per la differenziata, come detto, non cambia nulla ma nemmeno per il residuo. «No, sono già in funzione i cassonetti e le calotte con la chiave e rimane tutto così com’è. Qualche Comune, come Ala e Villa, in verità ha chiesto un porta a porta più spinto ma stiamo valutando la simulazione. Dai primi dati risulterebbe troppo costoso e inquinante per la grande quantità di veicoli costretti a girare per la raccolta».
Tornando alla tariffe, l’altra sera in via Tommaseo si sono radunati tutti i sindaci. «In fin dei conti devono essere approvate dai singoli consigli comunali. Nessuno, però, vuole aumentarle. È stata anche l’occasione per cominciare a ragionare sulla scelta di diventare un unico ambito, Vallagarina e Rovereto, con un unico sistema di raccolta. Ma siamo solo all’inizio della discussione». Per quanto riguarda la sola Rovereto, invece, la questione sacchetti racchiude il serio rischio di un esposto, quantomeno al garante per la concorrenza. Perché il ritiro delegato solo ai punti vendita della cooperazione e del Poli ha fatto infuriare gli altri commercianti. Tant’è che il Comune ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera formale a Dolomiti Energia per invitarla ad allargare la distribuzione del materiale a tutti gli alimentari della città. «Non conosciamo i termini dell’accordo con Sait e Poli - spiega Gianpaolo Daicampi - ma certo è che si rischiano intoppi per questioni di concorrenza sleale. Noi chiediamo che si distribuiscano da subito i sacchetti in tutti i supermercati».