Sanzioni scattate da ieri per i ritardatari: prima si regola il dovuto, più bassa sarà la quota da pagare per il perdono.
L’aliquota più bassa è dello 0,2% per chi lascia passare solamente 24 ore Versamenti con i modelli F24 o i bollettini postali.
Imu, è già tempo di multe. E questa volta, non ci sarà tolleranza per i ritardatari come era accaduto per la prima rata. Le sanzioni partono da ieri, di fatto, primo giorno successivo alla data per versare il saldo.
Una buona notizia per i contribuenti trentini potrebbe arrivare dalla legge di stabilità nazionale: un emendamento dei due relatori prevede che, tranne per gli immobili produttivi, l’Imu dal prossimo anno torni tutta ai Comuni. Per quelli trentini potrebbero tornare a disposizione almeno 50 milioni di euro, quelli che, per esempio, sono stati trattenuti dallo Stato al Trentino all’atto della definizione del meccanismo dell’Imu.
Saldo, attesa per i dati finali
La prima rata dell’Imu versata dai trentini su prima casa, altre abitazioni e immobili commerciali, ha visto, a giugno, un totale di 112 milioni di euro, di cui 49 milioni allo Stato e 63 milioni ai Comuni. Per il saldo, la quota, se seguisse l’andamento nazionale, potrebbe essere anche superiore a quanto versato nella prima rata. Si può supporre che si arrivi anche a 200 milioni di euro in totale.
Tassa ai Comuni, riduzioni possibili
Un emendamento dei relatori alla legge di stabilità nazionale prevede di restituire, in grandissima parte, l’Imu ai Comuni, riducendo quindi la quota da assegnare allo Stato. Una scelta che, spiega l’assessore ai tributi del Consiglio della autonomie Vittorio Fravezzi «può aprire la strada a delle modifiche». Modifiche che, come è chiaro, potrebbero produrre una riduzione delle aliquote. Anche perché, come spiega l’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi, all’atto della definizione dell’Imu lo Stato ha messo in conto 50 milioni di euro sottratti alle risorse provinciali. Se tornassero indietro dal 2013, ci sarebbe un budget maggiore per gli investimenti. Il 4% di ritardatari A giugno la quota di ritardatari in Trentino era attorno al 4%. Probabilmente per il saldo la quota di chi non ha pagato potrebbe essere in linea con quella. A differenza di quanto avvenuto dopo la prima rata, quando c’era un cuscinetto temporale all’interno del quale non scattava alcuna sanzione, ora le multe partono da subito. Così chi non ha pagato dovrà versare una sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo nelle prime due settimane fino a un massimo del 2,80% di ritardo; poi dal quindicesimo al trentesimo giorno di ritardo, la san- zione salirà al 3%, mentre dai 30 giorni fino ad un anno dallo scadere della rata si applica una sanzione pari al 3,75% dell’imposta dovuta. Alla multa si dovranno aggiungere gli interessi legali per il ritardo, il cui tasso annuale è del 2,5%. Dopo un anno di ritardo dal termine di scadenza, il ravvedimento operoso non sarà più possibile la sanzione da pagare sarà pari al 30% dell’imposta.
Tre possibilità di recuperare
Sono tre i ravvedimenti di tipo operoso, ossia avviati dallo stesso contribuente che può puntare su quello sprint, breve o lungo. Il primo caso si verifica quando il pagamento viene effettuato entro i 14 giorni successivi alla scadenza del termine: in questo caso quindi la scadenza è il vicino 30 dicembre. Il ravvedimento breve si verifica, dal 15° al 30° giorno di ritardo e quindi va eseguito entro il giorno 15 gennaio 2013. Dal 16 gennaio occorre utilizzare il ravvedimento lungo che prevede come termine un anno dalla data dell’omesso versamento, cioè il 16 dicembre 2013.
Come si paga in ritardo
Per pagare il saldo Imu 2012, anche in ritardo, bisognerà comunque servirsi dei modelli F24 e di bollettini postali reperibili negli uffici.